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La prova sclerometrica è un tipo di controllo estremamente rapido ed agile che permette, senza danneggiamenti delle zone indagate, l’esame di un elevato numero di strutture in breve tempo. Essa consente la valutazione della probabile resistenza a compressione del calcestruzzo in opera mediante la determinazione della relativa durezza d’urto fornita dallo strumento utilizzato.
La prova si esegue posizionando lo sclerometro a contatto con la superficie, previo trattamento con pietra abrasiva a grana media in carborundum, in direzione perpendicolare e misurando i valori dei rimbalzi di un cursore d’acciaio spinto con forza contro tale superficie. Una molla graduata ed il relativo ago danno l’indicazione dell’indice di rimbalzo su una scala graduata. Per ogni superficie di prova vengono effettuate dieci misure, i cui risultati, opportunamente mediati aritmeticamente, forniscono l’indice di rimbalzo sclerometrico. Con tale valore è possibile estrapolare, da un diagramma fornito dalla Ditta costruttrice dello strumento, le probabili resistenze cubiche alla compressione del calcestruzzo esaminato, con le relative dispersioni.
I limiti, insiti nel metodo stesso influenzato dalle condizioni di umidità e di carbonatazione del calcestruzzo, sono parzialmente superabili mediante opportune tarature eseguibili con i tradizionali controlli distruttivi (carotaggi e relative prove di compressione).
La prova è standardizzata dalla norma UNI 9189, che prevede l’effettuazione di almeno 10 battute per ogni zona della struttura presa in esame e dalla norma UNI EN 12504-2.
Principali applicazioni
- Determinazione di una probabile resistenza a compressione del calcestruzzo
Principali vantaggi
- Tecnica non invasiva
- Determinazione immediata dei valori di prova e rapidità di esecuzione