Sei in: Home » Prospezioni geognostiche » Sismica a rifrazione Sismica a rifrazione
L’analisi sismica a rifrazione consiste nel ricevere, a distanze orizzontali variabili dall’origine, le onde sismiche rifratte dalle discontinuità geologiche quando queste corrispondono a variazioni nella velocità di propagazione: la misura dei tempi di arrivo delle onde rifratte P alle varie distanze consente di determinare, per ciascun strato, la velocità di propagazione.
La velocità dipende dalle proprietà elastiche del materiale e quindi si può risalire alla natura geologica delle formazioni.
La sorgente delle onde sismiche è costituita generalmente da esplosivo oppure da una massa battente. Per gli stendimenti, vengono usati dei geofoni in numero di 6 o 12 o 24 regolarmente allineati gli apparecchi di registrazione sono montati su autocarro o possono essere anche portatili.
L’andamento delle dromocrone o curva distanza-tempo, consente di ricavare profondità e pendenza delle discontinuità.
Applicabilità del metodo sismico a rifrazione
È possibile l’interpretazione soltanto di poche discontinuità sovrapposte, non più di 3 o 4 al massimo (per interpretazioni più profonde e precise si può ricorrere alla tecnica di riflessione).
Richiede un miglioramento delle caratteristiche meccaniche degli strati investigati con la profondità, cioè la velocità delle onde sismiche deve aumentare con la profondità. In caso contrario, non si ha riflessione totale e quindi le onde rifratte, per esempio nel secondo strato, non ritornano mai in superficie.